NON È COSÌ SEMPLICE COME SEMBRA

Ahimè non mi sono mai concentrato sul pianificare una comunicazione della mia arte.
Non ho mai ragionato sul come, quando e soprattutto sul perché.
Per gran parte della mia vita ho disegnato e tenuto i miei lavori per me, per poi passare al semplice “disegno e pubblico”.
Mi bastava creare e far vedere.
Pensavo fosse sufficiente.

MA NON È COSÌ SEMPLICE.

Dopo quel lungo periodo che mi piace chiamare “gavetta”, è nato in me un bisogno: dare il giusto valore alla mia arte e al mio lavoro.
In quel momento mi fu consigliato un TED Talk di Simon Sinek, Start with WHY.

Non perché mi servisse una strategia.
Ma perché mi ha fatto realizzare una cosa: io stavo facendo, pubblicando, correndo… senza aver mai davvero guardato in faccia il mio perché.

Da lì è diventato quasi una fissa.

Perché sento questo bisogno di creare?
Perché, tra tutte le cose che potrei fare in questa vita, proprio l’arte?

Le risposte sembrano scontate:
perché mi piace farlo,
perché credo di essere portato,
o perché lo faceva mio nonno e quindi è figo che lo faccia pure io.

NON È COSÌ SEMPLICE.

Mi ci volle tempo per arrivare al mio perché.
Poi un giorno, quasi come se lo avessi sempre saputo, mi fu chiaro.

Per me l’arte è il modo che ho trovato per non scappare da quello che sento.
Per restarci dentro, anche quando è scomodo.
Disegnare è il momento in cui tolgo tutte le maschere e smetto di far finta che vada tutto bene.

È un modo per affrontare la mia mente, le mie paure, il mio lato più profondo.
Senza farmi travolgere.
È il posto dove posso mettere ordine quando dentro ho un casino.

L’arte, per me, è una cura.

Ecco il mio perché:
mostrare le mie vulnerabilità in un mondo in cui tutti cercano di apparire invincibili,
sperando, un giorno, di poter diventare un esempio positivo per qualcuno.

Trovato il mio perché, rimaneva il come.
E, come ho già detto:

NON È COSÌ SEMPLICE.

Le insicurezze andavano pari passo con le idee.
Fino a quando qualcosa è cambiato.

Ma questo te lo racconterò nel prossimo blog.